Collettivo Fotosocial presenta: Ruta Migrante
Il Messico dei migranti e i muri degli USA. La “prima” del progetto Ruta Migrante, del Collettivo Fotosocial, è per il festival RITMI E DANZE DAL MONDO 2016 di Giavera del Montello.
Per la prima volta, dal 03 al 05 Giugno 2016 presso la villa Wasserman a Giavera del Montello, viene esposto Ruta Migrante, il nuovo lavoro fotografico del Collettivo Fotosocial, gruppo di fotografi castellano di fotografia sociale che dal 2008 ci mette in discussione di fronte ad altre realtà, travisate, sconosciute, che il Collettivo Fotosocial sa cogliere per mezzo della fotografia, attraverso una metodologia basata su una forte propensione all’ascolto e al dialogo.
Ruta Migrante è un reportage che rilegge un progetto iniziato nel 2012 sui migranti deportati dagli USA al Guatemala, nell’Aeroporto Militare La Aurora di Ciudad Guatemala, con un lavoro di Dario Antonini.
Proprio da qui è ripartito il nuovo progetto, che ha seguito il flusso migratorio verso il Rio Suchate, e da Tecùn Umàn a Tapachula, Messico, dove inizia un calvario di migliaia di kilometri, tra umidità, polvere e ferrovie. Continuato per Arriaga e Ixtepec, dove il caldo soffocante veniva interrotto solo dal grido della Bestia, il treno merci che “ospita” i migranti in rotta verso il Nord.
Il documentario di Dario Antonini e Luca Toffolon segue tra la popolazione messicana, che si ostina a sostenere ciò che non cura lo Stato. Un esempio su tutti, le Patronas di Amatlan, donne che continuano a lanciare cibo su ogni treno che passa per lo stato del Veracruz. Ogni giorno, ogni treno. Da vent’anni.
Un altro capitolo è dedicato al Districto Federal e la burocrazia delle ambasciate. Documenti e asilo politico. Un tema non nuovo al Collettivo Fotosocial.
Poi ci sono le frontiere.
Dal Rio Bravo di Nuevo Laredo al deserto di Mexicali, al muro di Tijuana.
E di là, di nuovo gli USA, pronti ad una nuova caccia al topo. Pronti a nuove deportazioni.
Dopo gli ultimi successi del Collettivo Fotosocial in Europa e in Italia (ospiti del Perugia Social Photo Fest 2016) con “Cargar, scargar dalla montagna. I pascoli Migranti” di Luca Toffolon, presentato all’Expo di Milano al Padiglione di Sloow Food e pubblicato in un libro, e di “Fuori, dentro, sotto Bucarest”, lavoro esposto a Venezia, Perugia, Zagabria e vincitore, con Massimo Branca, di prestigiosi premi, il Collettivo Fotosocial torna a relazionarsi con il pubblico della fotografia e non, cercando con la loro affermata metodologia di condividere storie, emozioni e frammenti di vita per mettere gli uomini in condizione di accorgersi gli uni degli altri.
A sostegno dell’esposizione Ruta Migrante, sarà esposto anche il progetto La foto nello zaino, di Terrefotolab, laboratorio di fotografia terapeutica e partecipativa, che, attraverso interventi di mediazione artistica con fotografia e video, è riuscita ad avvicinare i migranti alla narrazione della propria migrazione a partire dalle fotografie che gli stessi conservano per il viaggio.